Vino

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  • La Degustazione del vino

    L’esame visivo è la prima fase dell’analisi organolettica e fornisce informazioni introduttive che verranno confermate o meno dalle tappe successive, quella olfattiva e quella gustativa.
L’occhio umano è l’organo preposto a questa funzione, e nel caso in cui con l’esame visivo si riscontrino anomalie o alterazioni del vino, si deve interrompere la degustazione.
L’insieme dei colori che formano lo spettro luminoso fornisce luce bianca.
Il colore del vino è dato pertanto dalla capacità di questo liquido di assorbire o riflettere le differenti radiazioni che compongono la luce bianca.

    Avremo la sensazione visiva di vino bianco quando questo, colpito da luce bianca, rifletterà solamente le radiazioni corrispondenti a tonalità ed intensità di giallo.
Avremo la sensazione visiva di vino rosso quando questo, colpito da luce bianca, rifletterà solamente le radiazioni corrispondenti a tonalità ed intensità di rosso.
Lo strumento che misura e quantifica il grado di assorbimento/riflessione di luce bianca è lo spettrofotometro.


  • Valutazione Olfattiva

    Per eseguire in modo valido l’esame olfattivo si impugna il bicchiere a pinza, sulla base o sul gambo, comunque lontano il più possibile dalla bocca per evitare che eventuali odori indesiderati della mano interferiscano con quelli del vino.

    Si procede poi in tre fasi:

    1. si avvicina il bicchiere al naso e si inspira intensamente ad intervalli regolari, con giuste pause, per evitare assuefazione ai profumi; 
    2. si ruota lentamente il bicchiere creando “l’imbuto di vino” e facendo sprigionare le sostanze odorose, quindi si inspira intensamente; si ruota poi più intensamente il bicchiere e si inspira più volte ad intervalli regolari;
    3.  si assaggia il vino deglutendo ed infine espirando si crea “l’aroma di bocca”, riportando alla mucosa olfattiva altri sentori liberati a causa della temperatura corporea (36-37°C). Nelle degustazioni professionali il vino non si deglutisce, per non compromettere l’analisi successiva.

  • Esame Gustativo

    Come prima cosa si deve “avvinare” la bocca, si introduce cioè una piccola quantità di liquido per preparare la cavità orale; a questo punto si procede con la degustazione introducendo altro vino; si porta questo vino nella parte anteriore della bocca e si inspira leggermente in modo da amplificare le sensazioni gustative; si muove il vino con la lingua e si espira lentamente. Il vino andrà a lambire tutta la cavità orale permettendoci di valutare l’equilibrio dei diversi componenti (zuccheri, alcoli, acidi, tannini); si deglutisce il vino e si espira masticando a bocca vuota.


  • Sensazioni saporifere

    I sapori fondamentali sono 4:

    • Dolcezza/morbidezza (zucchero/alcol): è una sensazione piacevole determinata dalla presenza di residui zuccherini. È percepita essenzialmente sulla punta della lingua.
    • Acidità/durezza: poco piacevole, data dagli acidi presenti nel vino. Si percepisce sulle zone laterali anteriori della lingua. Gli acidi hanno la proprietà di provocare salivazione.
    • Sapidità: è una sensazione leggerissima e piacevole dovuta alla presenza di sali minerali e si percepisce nelle zone laterali e dorsali della lingua.
    • Amarezza: è una sensazione determinata dalla presenza di polifenoli, in particolare dei tannini (chinoni). Se troppo pronunciata può risultare sgradevole (difetto del vino).

  • Sensazioni Tattili

    • Termica: questa sensazione è legata alle temperature del vino percepite variando le percezioni dei quattro sapori fondamentali.
Dolcezza e morbidezza sono più percettibili all’aumento della temperatura e sapidità e amarezza lo sono con l’abbassamento della temperatura.
L’acidità non viene direttamente influenzata dal variare della temperatura ma si può ad esempio attenuare innalzandola, aumentando così la dolcezza e la morbidezza.
    • Pseudocalorica: da non confondere con quella termica è una sensazione di calore, di bruciore, di disidratazione, dovuta alla presenza della componente alcolica (non è la gradazione alcolica).
    • Astringente: è una sensazione di secchezza e rugosità dovuta alla presenza del tannino che reagisce con la mucina, una proteina della saliva, ed attenua la salivazione, in alcuni casi fino alla disidratazione. I tannini sono destinati nel tempo a decrescere perché con l’invecchiamento del vino precipitano.
    • Pungente: è una sensazione dovuta alla presenza di CO₂ ed è avvertibile come un pizzicore. È una peculiarità dei vini frizzanti e degli spumanti.
    • Consistente: è la percezione di che tipo di sostanza si tratta (acquosa, fluida, viscosa, ecc.)

  • Sensazioni Retronasali

    Aroma di bocca: per convezione, deglutendo una quantità di liquido, esce aria calda spinta dalla faringe ed incontra aria fredda appena inalata; questa sensazione gusto-olfattiva si chiama “aroma di bocca” o “Persistenza Aromatica Intensa” (P.A.I.). 

La degustazione del vino

1/12/2025