Prato

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  • Prato – un piccolo gioiello poco conosciuto della toscana

    La città di 190.000 abitanti, è conosciuta per la lavorazione tessile laniera che sicuramente ha avuto, fin dal Medioevo, un ruolo importante per lo sviluppo economico e sociale dell'intero distretto e che ora, con le sue moderne fabbriche, è stata trasferita dalla città nelle zone industriali. Dietro questo aspetto Prato offre al turista attrattive storico-artistiche di grande rilievo con un itinerario culturale che dal Medioevo arriva all'arte contemporanea.


    Infatti, se ci si accosta con più attenzione a questo antichissimo centro nella Valle del Bisenzio, si scoprirà che raccoglie un vasto numero di tesori artistici e culturali che vale davvero la pena visitare.

    Impossibile non farvi tappa, anche solo per poter vedere il Duomo di Prato, un gioiello nel cuore della città, dove fermarsi ad ammirare il delicatissimo volto della Salomè danzante nel ciclo pittorico di affreschi di Filippo Lippi, una delle più alte espressioni del Rinascimento italiano recentemente restaurato e tornato al suo antico splendore, e insieme gli affreschi di Paolo Uccello e Agnolo Gaddi, con un pulpito esterno decorato nientemeno che da Donatello. 


    Interessantissima inoltre è la Casa di Francesco Datini, un ricchissimo mercante del 1300 che ci ha lasciato un archivio di lettere e documentazione dell’azienda davvero molto interessanti, studiati da varie università del mondo e che ha svelato le importanti dinamiche commerciali di una fiorente attività nel medioevo.


    Accanto a quest’anima legata al passato, Prato rivela al contempo il suo spirito all’avanguardia con il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, che dedica ogni anno mostre temporanee ad artisti di levatura internazionale come Mario Merz, Jan Fabre e Mimmo Paladino.


    Chi ha l’occasione di visitare la città non potrà mancare di fermarsi ad acquistare i cantucci dal Mattei, un negozio storico che rivendica la ricetta originale di questi gustosi dolci ormai conosciuti in tutto il mondo.

Prato un piccolo gioiello poco conosciuto della toscana

Come arrivare

17/6/2021 S

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  • Prato - Affreschi di Filippo Lippi nel Duomo

    Nel Quattrocento la città di Prato visse uno dei momenti magici della storia dell'arte italiana, quando qui operarono molti tra i maggiori artisti italiani dell'epoca.
Artisti della grandezza di Donatello, Michelozzo, Maso di Bartolomeo, Paolo Uccello e Filippo Lippi che vennero chiamati in città a lavorare intorno alla fabbrica del Duomo di Prato. A loro va aggiunto il figlio di fra Filippo, Filippino, che da Prato prese le mosse e a Prato tornò a lavorare da anziano.

Su tutto domina la figura carismatica di Filippo Lippi, del quale sono conservati gli affreschi che fra gli anni '50 e '60 del Quattrocento dipinse proprio nella cappella maggiore della cattedrale.

    Per tredici anni, dal 1452 al 1465, Fra’ Filippo lavorò agli affreschi del Duomo di Prato, fra interruzioni, richieste di denaro, solleciti per la

    conclusione, fughe e rinegoziazioni del contratto. Sono anni cruciali anche per la sua vita personale che, proprio all’inizio del 1456, nel periodo dell’esecuzione degli affreschi di Prato, viene nominato cappellano nel Convento

    agostiniano di Santa Margherita e qui s’innamora della giovane monaca Lucrezia Buti. Dopo averla fatta posare per una pala destinata al medesimo monastero, convince Lucrezia a fuggire con lui portandola a vivere nella sua casa di Prato. Un anno dopo nascerà Filippino e sarà solo per l’intercessione della famiglia Medici che papa Pio II concederà ai due nel 1461 lo scioglimento dei voti. Il Lippi non sposerà mai Lucrezia, ma ne farà modella immortale dei suoi dipinti, dalla Salomè di Prato alla Lippina degli Uffizi, darà vita ad un vero e proprio genere copiato per secoli. Se la tormentata storia d’amore dette grande scandalo, mai fu messa in dubbio la grandezza della sua arte.

    Fra tutti i committenti, Cosimo il Vecchio sarà il più grande estimatore, pronto a sopportare anche le intemperanze sentimentali del frate scapestrato.


    Gli affreschi sono visibili insieme ai tesori conservati nel Museo dell’Opera del Duomo come la Sacra Cintola della Madonna.

  • Orari e biglietti di ingresso

    MUSEO DELL’OPERA DEL DUOMO E AFFRESCHI DI FILIPPO LIPPI IN CATTEDRALE

    Piazza Duomo, 49 

    59100 Prato

    telefono +39 (0)574 29339

    e-mail: musei.diocesani@diocesiprato.it


    Orario: da Lunedì a Sabato 12-17

    Domenica e festivi 13-17

    Chiuso il Martedì


    Biglietto unico d’ingresso al Museo e presbiterio della Cattedrale (affreschi di Filippo Lippi, Paolo Uccello, Alessandro Franchi, Neri di Antonio):

    intero 5 euro; gratuito sotto i 17 anni, disabile e accompagnatore, guide turistiche, giornalisti, soci Icom e accompagnatori gruppi.

Come arrivare

17/6/2021 S

Prato Affreschi di Filippo Lippi nel Duomo - Orari e Biglietti di ingresso

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  • Prato - Museo di Palazzo Pretorio di Prato

    Il Palazzo Pretorio di Prato è originario della fine del Duecento. Fu inizialmente sede comunale, del tribunale, delle prigioni e delle magistrature forestiere, mentre nel 1700 fu adattato agli uffici amministrativi del Granducato di Toscana.

    Oggi invece è sede museale che ospita opere d’arte, in gran parte pittoriche, dal tardo medioevo al’800. Vi si possono ammirare opere di Donatello, Filippo e Filippino Lippi, i polittici di Bernardo Daddi e Giovanni da Milano, le pale d'altare di Santi di Tito e Alessandro Allori e la gipsoteca di Lorenzo Bartolini.

  • Orari e biglietti di ingresso

    MUSEO DI PALAZZO PRETORIO A PRATO


    Orari e tariffe

    Il Museo è aperto dalle 10.30 alle 18.30 

    Chiuso martedì.

    Chiuso il 25 dicembre


    Informazioni e prenotazioni

    tel. 0574 24112 - 0574 1837860


    museo.palazzopretorio@comune.prato.it



    Biglietti di ingresso Museo


    Intero € 8,00

    • 19-65 anni 


    Ridotto  € 6,00

    • residenti nel comune di Prato 

    • over 65


    Ridotto € 4,00

    • ragazzi dai 7 ai 18 

    • studenti senza limiti di età

    • scuole fuori Prato 


    Gratuito 

    • bambini da 0 a 6 anni

    • giornalisti accreditati 


    Biglietto famiglia 

    € 16,00

    • Tariffa famiglia da 1 a 2 adulti e da 1 a 3 bambini 6-12 anni 


    Audioguide 

    € 3,00/€ 5,00

    • singola / doppia

    (al momento non disponibili a causa delle restrizioni atte a contrastare il Covid 19)


Come arrivare

Prato Museo di Palazzo Pretorio orari e biglietti di ingresso

17/6/2021 S

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  • Prato - Museo di Palazzo Datini

    La residenza del celebre mercante Francesco Datini, rappresenta l’esempio più illustre di dimora borghese pre-rinascimentale, appartenuto ad uno dei più ricchi commercianti della sua epoca.

    Francesco Datini aveva accumulato enormi ricchezze grazie alla sua attività che spaziava dal commercio di armi, gioielli, spezie, alla commercializzazione di lana e stoffe pratesi verso le principali rotte internazionali.  La sua compagnia tessile - finanziaria aveva filiali in Italia e all'estero, in tutto il mediterraneo fino in Egitto. Il palazzo fu destinato dal proprietario ad assolvere anche ad uno specifico ruolo pubblico, ospitando per due volte il re di Napoli Luigi II d’Angiò nel 1409 e 1410.

    Nelle sale affrescate del piano terra è possibile non solo ammirare la splendida abitazione e le opere d’arte che l’arricchiscono, ma anche ripercorrere la personalità di Datini, i suoi rapporti con la moglie Margherita, le sue attività economiche, la storia dell’edificazione del palazzo e quella dei Ceppi che, a partire dal 1410, vi hanno sede.

    Attraverso il ricco apparato iconografico presente nelle sale, in italiano e inglese, la selezione di lettere originali, i dipinti e gli affreschi delle pareti, è possibile conoscere da vicino la vita e l’attività imprenditoriale del mercante che, partendo da Prato, si irradiava a Firenze e a Pisa, per giungere a Genova, e prolungarsi verso Avignone per arrivare in Spagna.

    Dopo la morte del commerciante tutte le carte del suo archivio vennero murate nel palazzo ma vengono ritrovate nel XIX secolo. Vi sono custoditi migliaia di libri contabili, campionari tessili lettere commerciali, lettere private, una completezza e una ricchezza tale da farlo considerare il più importante archivio mercantile medievale d’Europa.

  • Orari e biglietti di ingresso

    MUSEO DI PALAZZO DATINI A PRATO

    Via Ser Lapo Mazzei, 43

    59100 Prato (PO)

    Tel.  +39 0574 963291

    Mail info@museocasadatini.it


    Orari e tariffe


    SABATO: 10.00-13.00 e 16.00-19.00

    DOMENICA: 10.00-13.00


    INGRESSO MUSEO

    Gratuito per tutti.

Come arrivare

Prato Museo di Palazzo Datini orari e biglietti di ingresso

17/6/2021 S

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  • Prato - Museo del Tessuto

    II territorio pratese è stato caratterizzato fin dall'epoca medievale dalla presenza di attività tessili e la produzione di panni in lana ha sempre

    accompagnato lo sviluppo e la crescita della città attraverso i secoli.

    La terra di Galceti, il fiume Bisenzio e la canalizzazione dell'acqua attraverso il sistema delle gore sono alcune caratteristiche del territorio pratese che hanno facilitato l'inizio dell'attività tessile.

    Il Museo del Tessuto di Prato è situato in una ex fabbrica storica - la Ex Cimatoria Campolmi - ed è espressione della storia manifatturiera della città ed unico museo in Italia dedicato totalmente all'arte ed alla tecnologia tessile. Possiede una collezione di ca. 7000 campioni di stoffe che vanno dal V secolo d.C. fino ai nostri giorni e documenti, oggetti, macchine della vecchia lavorazione laniera.

    La collezione storica comprende frammenti provenienti dalle aree geografiche dell'antico Perù (tessuti precolombiani) e dalle sepolture dell'Egitto cristianizzato (tessuti copti).

    Molto ricca è la sezione che testimonia la produzione tessile dei secoli XIV — XVlll con frammenti provenienti dall'italia, dall'Europa, dal Medio e dell'Estremo Oriente.

    L’Ottocento e il Novecento sono rappresentati da tessuti per abbigliamento e arredamento, alcuni dei quali d‘autore (Henry Moore, Giò Ponti, Raoul Dufy), abiti, ricami, merletti e passamanerie, nonché da importanti campionari delle prime fabbriche di Prato.

    Di notevole interesse storico-antropologico sono i tessuti etnici dei XlX e XX secolo provenienti da India, Cina, Giappone, Indonesia, America centrale e meridionale.


    La prima sala del percorso espositivo è il locale caldaia, dove ancora si trova il generatore di energia a vapore che un tempo azionava i macchinari tessili della fabbrica Campolmi.

    I successivi ambienti si snodano in sezioni tematiche dedicate ai tessuti antichi, ai materiali e processi lavorativi, alla storia tessile pratese e alle più recenti trasformazioni del distretto e della città.

    Il percorso si conclude con due ampie sale per mostre temporanee su temi della moda e della cultura tessile.

  • Orari e biglietti di ingresso

    Museo del Tessuto

    Via Puccetti 3

    59100 Prato, Italia

    Telefono: +39 0574 611503


    Orario di apertura:

    Martedì – giovedì: 10 – 15

    Venerdì e sabato: 10 – 19

    Domenica: 15 – 19

    Lunedì chiuso


    Tariffe:

    Intero (singoli 19-65 anni): euro 10

    Ridotto (singoli over 65, convenzionati, possessori “Passaporto di Turandot”): euro 8

    Ridotto (ragazzi dai 7 ai 18 anni, studenti di ogni età, docenti dell'Università degli Studi di Firenze): euro 6

    Gruppi: euro 8

    Famiglie (da 1 a 2 adulti e da 1 a 3 bambini 6-12 anni): euro 16


    Gratuito: bambini da 0 a 6 anni; giornalisti accreditati; soci ICOM; guide e accompagnatori turistici; disabili e invalidi + 1 accompagnatore


    Prenotazione consigliata.


    Contatti: Coop. Coopculture, tel. 0574.24112 o via mail a:


    prenotazioni.museiprato@coopculture.it


    www.museodeltessuto.it


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Prato Museo del Tessuto orari e biglietti di ingresso

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  • Prato - I Cantuccini

    Parlare di Prato e non parlare di loro è impossibile... Sono i famosi biscotti detti di Prato, ma anche „cantucci“ o „cantuccini“. 

    Sono una delle prelibatezze culinarie dell‘Italia ed un fiore all’occhiello della Toscana

    Sulle origini, al di là delle leggende che non fanno che aumentarne il mito, si sa per certo che, la prima ricetta documentata di questo dolce si trova su un manoscritto conservato nell’archivio di Stato di Prato, vergata da tale Amadio Baldanzi - un erudito pratese del XVIII secolo - e in questo documento i biscotti vengono detti alla „genovese“. Questa ricetta fu poi ripresa dal pasticciere Antonio Mattei nel XIX secolo e da allora è rimasta tale e quale, diventando a tutti gli effetti la ricetta tradizionale che distingue gli originali biscotti di Prato dalle numerose imitazioni moderne. 

    Grande successo ottennero i biscotti di Prato nel 1867 a Parigi nel corso dell’esposizione universale che valsero al Mattei una menzione speciale. Da lì il boom... A tutt‘oggi i biscotti più buoni sono quelli sfornati dal frequentatissimo Biscottificio in cui operano i discendenti di Antonio Mattei pronti a consegnarvi il pacco di biscotti nella tipica confezione di carta cerata blu: la famosa mattonella... 

    Il nome vero sarebbe „Biscotti di Prato“ perchè in origine i cantucci erano dei grossi biscotti rustici di pasta di pane arricchita d’olio d’oliva e di semi di anice. L‘equivoco sul nome potrebbe esserci generato dal fatto che sull‘antica insegna (tuttora presente) del Biscottificio Mattei, c‘è scritto sotto al nome del negozio: „Fabbricante di cantucci“, che all‘epoca erano uno dei maggiori prodotti del biscottificio. Successivamente, mentre i biscotti di Prato acquistavano fama, i cantucci divennero un prodotto minore e quasi dimenticato, ma l‘insegna è rimasta lì immutata... Probabilmente allora, la gente si abituò ad associare il nome „cantucci“ ai nuovi biscotti.

  • Ricetta dei Cantuccini

    Ingredienti


    Farina g. 500 

    Zucchero g. 250 

    Burro sciolto a bagnomaria g. 50

    Mandorle dolci g. 250

    6 uova (di cui uno per la spennelatura)

    1/2 bustina di lievito e scorza di limone quanto basta

    1 bicchierino di vinsanto


    Disporre a fontana sulla spianatoia la farina, lo zucchero, 3 uova intere e due tuorli, la scorza di limone e il lievito, poi impastare con le mani aggiungendo il burro e il vinsanto. L'impasto deve risultare morbido; aggiungere le mandorle precedentemente tostate in forno per 3 minuti e lavorarlo ancora per un po’. Dividere la pasta in filoncini della lunghezza della teglia del forno. Prima di infornare i filoncini spennellarli con un tuorlo d ’uovo. Disporre in forno a 180° per circa 30 minuti. Dopo la cottura si tagliano i filoncini con taglio obliquo per dare al biscotto la forma caratteristica, poi si rimettono in forno per 5 minuti per biscottare. Si gustano con il Vinsanto. C’è una disputa fra i buongustai: una fazione afferma che il biscotto per dare il meglio di sé deve essere inzuppato nel bicchiere del Vinsanto; l’altra sostiene che il biscotto va gustato fragrante e il Vinsanto centellinato via via da solo.

  • Dove acquistarli

    I cantucci vengono venduti in moltissime panetterie e negozi di specialità toscane.

    Per chi volesse acquistare i cantucci dal produttore più conosciuto questo è l'indirizzo:


    Biscottificio Antonio Mattei

    Via Ricasoli 20

    59100 Prato


    www.antoniomattei.it

I Cantucci di Prato - Breve descrizione e storia

23/1/2022

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